Fotografia di Margherita Simionati
Il suo ultimo progetto, “Viaggiare stando fermi”, parte dalla riscoperta del calore della pellicola e del fascino dell’attesa. In un periodo dove immortalare le esperienze di un viaggio è diventato un gesto quotidiano, gli scatti di Margherita raccontano la bellezza della fantasia in grado di superare la staticità umana, ritratta non come un ostacolo ma come l’opportunità concreta di spingersi oltre i confini del mondo e della memoria.
La luce è soffusa, la gente bisbiglia, un fiammifero accende una ad una le candeline, disposte in disordine sulla torta. Sorrido, mentre la gente mi sollecita con lo sguardo a spegnerle. Devo pensare il più velocemente possibile al mio desiderio, prima che gli invitati si lamentino della cera che è colata dappertutto. Ma non è poi tanto difficile. È vero, non bisognerebbe dirlo ad alta voce, ma al diavolo, ho deciso di parlarvene; in fondo tutti voi potrete capirmi. Il mio desiderio è quello di sentirmi cittadino del mondo, parte di questo immenso pianeta che appartiene a tutti gli uomini e della storia che ne collega le strade. Di poterlo esplorare con la mia mente, raggiungere le vette più alte e sentire l’acqua fredda dell’oceano, di poterlo immaginare come più mi piace, di inventarmi storie e avventure con la speranza che un giorno possano diventare immagini della mia vita. E allora spengo le candeline, e parto per una nuova meta. È questo il mio desiderio. Viaggiare, stando fermi.
La mostra dialoga con la proposta di lettura Viaggiare stando fermi. Leggere è il modo più economico per viaggiare!
Margherita Simionati nasce a Torino nel 1992. Attaccata fin dalla tenera età alla macchina fotografica, intuisce presto che la fotografia sarà una parte fondamentale della sua vita. La sua passione la porta alla ricerca costante di nuove ispirazioni e a iscriversi al corso di Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione al Politecnico di Torino.