Incanto notturno di Sandra Baruzzi
La mostra “Tracce di terra” dell’artista Sandra Baruzzi è uno dei primi appuntamenti di “Città di Terre. Ronco e il Biellese per la ceramica“. Un progetto diffuso che parte da Ronco Biellese, comune che vanta una lunga tradizione di artigianato della terracotta con la produzione delle “bielline”, per coinvolgere altri comuni della provincia. L’intento della manifestazione è quello di documentare e approfondire, attraverso mostre, conferenze e workshop, il tema della ceramica.
La città ospite di questa prima edizione di “Città di Terre” è Castellamonte, uno dei centri della ceramica più rinomati del Piemonte.In questo comune del Canavese, ricco di storia e di tradizioni legate alla lavorazione dell’argilla, vive e lavora Sandra Baruzzi.
“Tracce di terra” offre al pubblico uno spaccato sul lavoro dell’artista castellamontese e sulla sua maestria nell’utilizzare l’argilla in modalità differenti e nuove, rispetto a quelle più consuete e conosciute.
L’artista presenta alcune tele dove la terracotta macinata di Castellamonte si posa sulle superfici come fosse colore. Inconsuete “pennellate“ di terra sulla tela, a coronamento di un momento di ricerca e sperimentazione con questo materiale così duttile e ricco di suggestioni.
Completano l’esposizione due sculture in terracotta e alcuni disegni, che vanno a comporre una sorta di mappa tracciata su carta, in grado di condurre il visitatore attraverso il lavoro che precede la realizzazione ultima delle sculture. Vere e proprie opere che testimoniano e segnano il tempo dove l’idea dell’artista ha preso forma.
Uno dei temi ricorrenti nella poetica di Baruzzi è l’immagine della casa, simbolo femminile e archetipo della madre, che ci accoglie tra le sue pareti come fossero braccia pronte a darci conforto.
Abitazioni, torri e città, dove la figura umana non compare mai.
Non sono però edifici disabitati, chiusi o inviolabili. Le architetture scaturite dalla creatività operosa dell’artista sono ricche di citazioni, rimandi poetici e allusioni simboliche.
Architetture in bilico su pennellate di colore o su potenti onde del mare, arroccate su promotori o colline appuntite dal vento. Edifici solo all’apparenza fragili e in procinto di crollare, che in realtà comunicano un senso vivo di solidità. Sono fortezze che non vanno in frantumi di fronte alle avversità della vita.
Esili scale appoggiate alle costruzioni ci conducono ad aperture pronte a indicarci il luogo del sicuro rifugio da un mondo spesso a noi ostile.
Fili metallici uniscono gli edifici alla luna o alle stelle. Perché in fondo, tutto è collegato. Così come era riportato in un testo sapienziale, ormai non più ermetico: “Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una”.
Le sue case, fatte di creta impastata di sogni, si popolano così delle nostre parole, dei nostri dialoghi interiori e delle nostre proiezioni. In un continuo fluire di immagini ed emozioni. Risentono dei moti dei pianeti, contengono suoni, ma sono anche il luogo del silenzio, dove poter udire la sola voce della coscienza e della bellezza che ci chiamano a sé.
Il gesto estremo nell’arte di Sandra Baruzzi coincide proprio nel suo invito ad abitare le sue case, anche solo per un momento, con la fantasia. A prendervi dimora per ritrovare noi stessi.
Sarebbe un peccato, non cogliere questo invito.
La proposta di lettura che dialoga con le opere esposte si intitola: “Fare casa. Bibliografia che indaga i molti aspetti dell’abitare umano”.
Sandra Baruzzi
Faentina di nascita e di studi, romagnola di cuore e d’anima, dal 1986 sosta ed opera a Castellamonte (TO) dove insegna Design Arte della Ceramica presso il Liceo Statale Artistico “Felice Faccio”.
Diplomata in Arte Applicata della Ceramica all’Istituto Statale d’Arte “Gaetano Ballardini “ di Faenza (RA) ed in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Dal 1998 è membro dell’Associazione Artisti della Ceramica in Castellamonte in qualità di socia fondatrice, nel biennio 2006-2007 ne ha ricoperto l’incarico di Presidente.
Collabora con l’Associazione Villa5 residenza multidisciplinare per l’Arte delle Donne fin dal 2004 con il Progetto Virginia “Matte d’Arte”. Contribuisce allo sviluppo di progetti promossi da Confcooperative Fedagri Piemonte Gest-Cooper, con consulenze artistiche, per la valorizzazione con l’Arte dei prodotti agroalimentari piemontesi: “un’idea per la cooperazione Progetto ARCO”, “LA DIMENSIONE CREATIVA e i suggerimenti della terra”.
Nel 2006 è chiamata da Dialogart, per la città di Mondovì (CN), ad elaborare i programmi e coordinare
la formazione degli insegnanti, per il progetto Pizzi Blu “Museo in Valigia” congiuntamente a Dario Valli del Museo Internazionale di Faenza (RA). Fa parte del gruppo di lavoro italo-francese per la “Formazione” istituito, nel 2007, dall’ Ai CC. Associazione Italiana Città della Ceramica.
Nel 2013 è stata nominata dal Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, membro del Comitato Disciplinare della Ceramica Artistica e Tradizionale di Castellamonte (TO). Adopera la sua professionalità, per la realizzazione di opere in ceramica, per gli artisti Ugo Nespolo, Pablo Echaurren, Ugo La Pietra, Silvio Vigliaturo , al designer Ambrogio Pozzi. Collabora con l’Azienda “La Castellamonte” in progetti di produzione artistico-industriale.
Interviene in ambito artistico partecipando a mostre ed eventi multidisciplinari nazionali ed internazionali.