Anna Lanzone presenta una serie di dipinti e un’opera site-specificaventi come protagonista un animale quasi totemico, per Biella e il suo territorio: la pecora. La sua lana ha riscaldato l’uomo fin dall’antichità ed è stata fonte primaria di ricchezza per l’industria tessile biellese.
La pittrice rende un personale omaggio, attraverso le sue tele, a questo animale mite e paziente. Ne raffigura lo sguardo, la forma e le differenti sfumature della lana che mutano a seconda delle razze. In posa come per un ritratto, o riunite in gregge, le pecore sono il leitmotiv dell’esposizione. In una delle tele vi è anche la presenza dell’uomo, che compare in veste di pastore, ovvero di custode e protettore di chi è incapace, per natura, di essere aggressivo o di difendersi dai pericoli.
I dipinti di Anna Lanzone esaltano quindi la bellezza e l’eleganza composta di questi animali, simbolo della terra e del nostro bisogno di ricongiungerci, in modo responsabile e non violento, alla natura.
Le pecore sono state oggetto di particolare attenzione anche da parte di altri artisti contemporanei, primo fra tutti l’israeliano Menashe Kadishman che per alcuni anni si occupò di pastorizia prima di intraprendere gli studi d’arte. Kadishman non si limitò a dipingere i suoi amati ovini, alla Biennale di Venezia del 1978 portò il suo gregge in mostra. Straordinario esempio di performance di living art.
Ricordiamo la mostra Kawasaki Bar – Paesaggio con pecore del pittore tedesco Thomas Nolden al Museo Marino Marini nel 2015 e sempre dalla Germania, gli artisti Rainer Bonk e Bertamaria Reetz.
Il duo ha realizzato nel 2012 un’installazione itinerante che ha toccato diverse città europee. L’opera prevedeva l’esposizione di 100 sculture di colore blu raffiguranti pecore. Il colorato gregge aveva il compito di veicolare un messaggio di pace: “siamo tutti uguali, siamo tutti utili”.
Come gli artisti sopra citati, anche Anna Lanzone, chiede allo spettatore di non limitarsi a guardare e osservare in modo passivo le sue opere, ma lo invita al gioco e all’interazione attraverso un’installazione realizzata con fogli appesi ad un elemento architettonico dell’edificio, sui quali sono stati disegnati i profili di pecore stilizzate. Con questo site-specific l’artista ricostruisce l’idea di un gregge in movimento e spinge il visitatore ad interagire come se fossero veri animali al pascolo. Lo spettatore diventa quindi, a sua volta, pastore e custode di un gregge di carta, riscoprendo gestualità e movimenti come il semplice tocco della mano o la carezza.
Non manca un omaggio ad una pecora famosa della letteratura, quella del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, riprodotta attraverso una scatola posta su un tavolo.
La mostra “Lana viva” dialoga con la proposta di lettura della biblioteca “Lana d’autore”: una selezione di opere dedicate allo stesso tema dell’esposizione.
Anna Lanzone (Vercelli, 1961) vive e lavora a Biella