Opera di Enrico Barbera
Restiamo a guardare.
E’ il trasparire di immagini che assume dimensione creativa nell’attività pittorica di Enrico Barbera.
Colori quasi incorporei presentano una luminosità propria nel disvelare figure evanescenti come rappresentazioni fantastiche di flusso di emozioni e di sogni sopiti.
Si può percepire nelle sue opere un mondo lontano dal turbamento, sospeso nel vuoto, dove le forme appaiono, quasi fossero immagini riflesse, così attenuate da sembrare sfuggenti.
L’assidua ricerca accurata e minuziosa nell’elaborazione dell’opera fa sì che essa trovi quindi compimento in se stessa, così da risplendere di luce propria.
Alberto Faudella
La mostra dialoga con la proposta di lettura Finito – Infinito. Meditazioni sull’infinito
Enrico Barbera
Una scultura essenziale. Al centro una pallina di vetro contenente il respiro dell’artista, così inizia l’opera di Enrico Barbera nella prima mostra del 1977. Nella sua attività trovano spazio installazioni luminose, pittura, ceramica, sculture in legno dipinto e dorato, marmo, serpentino e grandi bronzi. Prendono sviluppo così le successive mostre di Brescia, Milano, Genova, Bologna e quella di Torino da Christian Stein. Espone alla Galleria D’Arte Moderna di Bologna nell’ambito dei “Nuovi-nuovi”, gruppo seguito dal critico Renato Barilli. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1982 e alla prima Biennale Euroasiatica di Ankara. Nel 1986 è presente alla Quadriennale di Roma. Espone presso gli Istituti di Cultura italiana in Canada e a New York presso la prestigiosa Holly Solomon Gallery.