23 i partecipanti in aula dal 21 al 24 settembre
È terminata domenica 24 settembre la I edizione della Summer school “Fashion Media Studies. Moda, cultura visuale”, organizzata dall’Università di Torino e Città Studi Biella in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e il Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione dell’Università degli studi di Bergamo.
I 23 partecipanti – provenienti da diverse università (tra cui l’Università di Bergamo, l’Università di Milano, l’Università di Catania, la IULM e naturalmente Unito), studenti/studentesse di corsi magistrali e dottorato di ricerca in beni culturali, scienze della comunicazione, discipline dello spettacolo e della visualità, filosofia dei linguaggi, sociologia ed economia della cultura, marketing, moda e design – nei quattro giorni della Summer school hanno seguito corsi e seminari a cura di studiosi e studiose che hanno affrontato in prospettiva interdisciplinare le direzioni di ricerca che interessano oggi la cultura della moda e il suo impatto sulla società e la cultura visuale.
“La sinergia messa in atto tra Università di Torino e Città Studi, insieme alla collaborazione con gli altri partner – dichiara la Professoressa Giulia Carluccio, Prorettrice dell’Università di Torino e curatrice della Summer school – ha consentito di realizzare una prima edizione di altissimo livello che segna un percorso che intendiamo arricchire ulteriormente in futuro. Nei giorni scorsi le voci più autorevoli degli studi sulla moda hanno offerto a studenti e studentesse un’ampia e articolata panoramica delle prospettive interdisciplinari utili a comprendere il fenomeno moda, in dialogo anche con alcuni operatori e professionisti della comunicazione del fashion. Alcune delle key words più attuali sono state chiamate in causa in riferimento a temi quali la sostenibilità economica, ambientale e sociale, senza dimenticare anche l’importanza dell’impatto visuale e culturale della moda, coinvolgendo studenti e studentesse in dibattiti molto vivaci che hanno ulteriormente arricchito l’esperienza delle masterclass”.
“La Summer School ha messo in evidenza il crescente interesse per la moda da parte degli studenti, dei ricercatori e degli operatori culturali ed economici – aggiunge Adriano D’Aloia, Professore di Cinema, fotografia e televisione dell’Università degli studi di Bergamo e curatore della Summer school –. La moda è un fenomeno complesso che mobilita risorse creative, riflette il cambiamento sociale, stimola i mercati ad affrontare questioni attuali come l’inclusività e la sostenibilità. Una sinergia strategica tra enti della formazione e il tessuto socio-economico del territorio in questo ambito può certamente contribuire ad arricchire la filiera del valore”.
Alle lezioni si sono affiancati dei momenti di dibattito con operatori culturali e rappresentanti delle istituzioni focalizzati sul rapporto tra moda, tecnologie e sviluppo sostenibile, una serie di dibattiti con autori/autrici di libri recenti sui temi della Summer school e la presentazione di alcuni progetti di ricerca, tra cui quello di Eleonora Chiais, Ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, la quale racconta così la propria esperienza: “Mentre si affacciano a un contesto lavorativo che, oggi più che mai, è sfaccettato e competitivo è importante che studentesse e studenti siano consapevoli della reale spendibilità della loro formazione accademica. Per questo la prima edizione della Summer School è stata lo spazio ideale per presentare la ricerca “Come comunicare la moda sostenibile” che, realizzata grazie alla convenzione stipulata tra Città Studi Biella, Associazione Tessile e Salute – Impresa Sociale e Università degli Studi di Torino, propone una riflessione trasversale all’ambito della sostenibilità nel settore tessile affiancando a una valutazione più tecnica un indispensabile percorso di disamina teorica. Abbiamo scelto di presentare questo studio perché rappresenta un buon esempio della sinergia virtuosa che si può (e si deve) instaurare tra Università, impresa e territorio”.
Mauro Ferraresi – Professore associato presso l’università IULM di Milano, referente del corso di laurea triennale in ‘Moda e industrie creative’ – ha presentato il suo libro “Modamedia. Nuovi scenari comunicativi del fashion system” dando un contributo significativo all’evento: “Città Studi a Biella è un luogo adagiato ai piedi delle montagne e immerso in un panorama davvero piacevole. È un campus perfetto per l’ambiente che lo circonda, per il verde e i servizi di cui si avvantaggia e per la tranquillità che assicura massima concentrazione e attenzione a docenti e discenti. In questo campus si è svolta la Summer School innovativa dedicata al fashion system. Il corso è stato pensato in modo da permettere l’alternanza di normali lezioni Master con le presentazioni ragionate di libri dedicati al tema e con interventi più tecnici che vertevano sul rapporto tra moda e innovazione digitale e tra moda e economia circolare. Si è trattato di un primo anno che ha dato, ritengo, un contributo nuovo e importante alla diffusione dei fashion studies e che auspico possa diventare un regolare appuntamento annuale”.