Meno dispersione, più occupazione: innovare l’orientamento scolastico.
DEDALUS è il titolo del romanzo giovanile di Joyce ed è il nome del suo protagonista.
Si è partiti proprio da questo libro per ideare un progetto innovativo, rivolto ai giovani, con l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica, perché i ragazzi tra i 13 e i 14 anni, esattamente come accade al giovane Dedalus, attraversano una fase complessa dell’età, in cui improvvisamente si chiede loro di crescere, affrontare la vita e compiere scelte molto importanti.
Il progetto è stato finanziato dal bando Interreg Italia – Svizzera 2007 – 2013, programma comunitario volto a favorire la cooperazione transfrontaliera in ambito economico e ambientale e ad incrementare la qualità della vita in ambito sociale e culturale. I capofila del progetto sono stati Città Studi S.p.A (Biella) per l’Italia, Alta Scuola Pedagogica dei Grigioni (Coira) per la Svizzera; gli altri partner sono stati la Scuola Holden di Alessandro Baricco (TO) e il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino.
In un mondo sempre in cambiamento, senza confini, dove la conoscenza, il formarsi, l’imparare un mestiere diventano una necessità irrinunciabile, leggere ancora di dati così preoccupanti sulla dispersione scolastica è disarmante. L’Assessore di allora all’Istruzione della Regione Piemonte, Alberto Cirio, aveva sottolineato che: “In Piemonte la dispersione scolastica è al 16% contro una media europea del 13.5%. L’obiettivo di Bruxelles per il 2020 è di portare la dispersione scolastica al 10%. Per questo la Regione sostiene il progetto DEDALUS e promuove insieme all’Assessorato al Lavoro politiche attive contro questo fenomeno”.
Claudia Porchietto, allora Assessore al Lavoro e Formazione professionale: “La Regione ha tra le proprie priorità la lotta all’abbandono scolastico ed in questo senso ha sostenuto fin dal principio il progetto DEDALUS, che persegue questo obiettivo attraverso la sperimentazione di modalità innovative di orientamento nelle classi terze della scuola secondaria di primo grado, dove gli studenti saranno formati a scrivere la loro storia di vita ed i loro progetti per il futuro e conseguentemente saranno aiutati nella scelta del piano di studi in funzione dei loro talenti e delle opportunità offerte dal mercato del lavoro; sarà interessante valutarne i risultati in vista di sviluppi futuri, dato che un buon orientamento costituisce una delle leve per abbattere l’abbandono”.”
Se l’Italia vuole crescere in competitività deve investire sui giovani e questo necessariamente passa attraverso la formazione – aveva commentato Francesco de Sanctis, allora direttore dell’Ufficio scolastico regionale Piemonte – Per contrastare la dispersione scolastica dobbiamo mettere in atto iniziative nuove che costituiscano buone pratiche da rendere pervasive sul territorio regionale”.
DEDALUS, infatti, parte dalla scuola, dalla formazione, da quello che fanno i ragazzi quotidianamente per aiutarli a fare chiarezza. Lo fa utilizzando la scrittura, perché come disse il Preside della Scuola Holden Alessandro Baricco: “Alla Scuola Holden insegniamo a narrare. Siamo convinti che un romanziere, uno sceneggiatore, un giornalista vengano tutti dalla stessa terra: la terra della narrazione. Così cerchiamo di insegnare ai giovani a conoscere quella terra. Viaggiamo, insieme a loro, e ci guardiamo intorno. Ogni tanto ci perdiamo, perché quella è una terra sterminata”.
I ragazzi, attraverso DEDALUS, imparano le prime tecniche della narrazione, accompagnati dagli scrittori della Scuola Holden; lo fanno con la scrittura, con la musica, con le immagini. Raccontano le sfide che devono affrontare, chi sono i loro amici, quali le loro risorse e gli ostacoli da superare. Compongono una vera e propria cassetta degli attrezzi. Poi nelle loro storie arrivano i counselor, cioè i professionisti dell’orientamento scolastico, che li affiancano, pongono loro domande, li aiutano a trovare delle strade percorribili: progetti scolastici e formativi concreti, per costruire il loro futuro sempre con il coinvolgimento delle rispettive famiglie.
Al progetto sperimentale hanno partecipato 324 studenti italiani e svizzeri appartenenti a 12 classi della Provincia di Biella e 4 classi del Cantone dei Grigioni, del 3° anno della scuola secondaria di primo grado. Le scuole italiane sono state selezionate insieme al Provveditorato agli Studi di Biella.
Città Studi S.p.A., capofila Italiano
Alta Scuola Pedagogica dei Grigioni (Coira), capofila Svizzero, si occupava di formare gli insegnanti. Centro Studi Holden, scuola di narrazione e Storytelling di Alessandro Baricco: partner del progetto, si occupava della formazione narrativa attraverso gli scrittori e coordina l’intervento nelle classi.Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino ha messo al servizio del progetto la sua esperienza di ricerca su temi e pratiche di orientamento.