Vista la lodevole finalità dell’evento, Città Studi ha ospitato Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica e figura di assoluto rilievo nella lotta alla criminalità organizzata.
Un evento organizzato dall’Assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino e moderato dalla giornalista Marita Ballesio, che ha visto il magistrato dialogare con il Sottosegretario Andrea Delmastro e gli studenti delle classi quinte superiori e delle scuole secondarie di primo grado. Gli studenti hanno partecipato al concorso, realizzato in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e con il patrocinio del Ministero della Giustizia, dedicato alla memoria dell’agente scelto e martire di Stato Giuseppe Montalto, condannato a morte dal boss Messina Denaro nel ‘95.
Gratteri, servitore dello Stato che ha dedicato la sua vita a combattere la criminalità organizzata, ha ribadito alla platea l’importanza dell’educazione come strumento di prevenzione. Tra i temi toccati anche il contrasto a fenomeni di prevaricazione, bullismo e cyberbullismo, ma anche aneddoti d vita.
Le parole di Gratteri
“Ho fatto il magistrato per poter fare qualcosa per la mia terra, la Calabria, e poi per l’Italia: il nostro Paese ha le leggi sull’antimafia più evolute al mondo, ma da diversi anni è fermo. Le mafie in Italia possono essere abbattute dell’80% in10 anni: servono riforme, perché delinquere non deve essere conveniente”. E’ l’auspicio di Gratteri. Il procuratore, rispondendo alle domande dei giovani, ha parlato della paura: “Spesso ho paura, ma non è un problema avere paura. L’importante è razionalizzarla e fare le scelte che è necessario fare”.
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